ARS AMATORIA - L'ARTE DI AMARE di OVIDIO
La scintilla che si accende nell'incontro tra l’uomo e la donna è ancora oggi un mistero.
L'amore è un enigma per il quale ancora non abbiamo trovato una spiegazione. Ovidio indaga il mistero, prescrive, consiglia e suggerisce. Indica una strada, un percorso in cui il dolce e l'amaro, il piacere e il dolore diventano le prove inevitabili da affrontare per vincere il cuore dell'amata o dell'amato. L’arte di amare è un manuale di strategia amorosa che nella Roma di Augusto trasforma radicalmente la posizione donna che da mero strumento di riproduzione e potere, conquista libertà di pensiero. Una donna rivoluzionaria per l'epoca, passando in rassegna le dinamiche di seduzione che da duemila anni sono rimaste immutate.
Preceduto dal documentario
METAMORFOSI DI UN POETA
STORIA DI OVIDIO
scritto e diretto da PIETRO FAIELLA
La vita e la figura del poeta latino Publio Ovidio Nasone, attraverso le metamorfosi fondamentali di un destino segnato dalla immensa fama letteraria e dal mistero della condanna all'esilio da parte di Augusto.
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | 10-08-2024 5:00 pm |
Costo per persona | Evento gratuito - Ingresso al museo a pagamento |
Luogo | Museo delle Navi romane di Nemi |
Indicazioni Luogo - Museo delle Navi romane di Nemi
Il Museo venne costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare due gigantesche navi appartenute all’imperatore Caligola (37-41 d.C.) recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931. È stato quindi il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto, due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, purtroppo distrutti durante un incendio nel 1944. Riaperto nel 1953, il Museo venne nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988.
Nel nuovo allestimento, l’ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzerie di bordo originali o ricostruite (una noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a sfera).
Sono inoltre visibili due modelli delle navi in scala 1:5 e la ricostruzione in scala al vero dell’aposticcio di poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle cassette con protomi ferine.
L’ala destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto; vi sono esposti materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), da Campoverde (Latina) da Genzano (stipe di Pantanacci) e dal Santuario di Diana a Nemi, oltre ai materiali provenienti dalla Collezione Ruspoli.
All’interno di quest’ala è inoltre possibile ammirare un tratto musealizzato del basolato romano del clivus Virbii, che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana.