Doppio Sogno di fine Estate. Tra Apuleio e Shakespeare
La favola di Amore e Psiche narrata da Apuleio, una delle fonti che usò William Shakespeare per inventare il suo "Midsummer Night’s Dream", è stata reinventata dalla drammaturgia di Pina Catanzariti in forma di racconto notturno che dilata i desideri ed i segreti femminili e maschili, senza nascondere di quanta violenza, spesso, si ricopre quel sentimento ambiguo e/o male interpretato, chiamato amore.
La dimensione fiabesca è quella di un bosco popolato da spiriti, fate e folletti, che con le loro schermaglie incrociano e mutano le vite dei mortali.
Tutto si mescola in un disordine cosmico, mitologico ed erotico, infine troppo umano, che affiora in un mondo onirico in cui l’amore diventa bestiale e distruttore.
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | 21-09-2024 7:00 pm |
Costo per persona | Evento gratuito - Ingresso al museo a pagamento |
Luogo | Museo delle Navi romane di Nemi |
Indicazioni Luogo - Museo delle Navi romane di Nemi
Il Museo venne costruito tra il 1933 e il 1939 per ospitare due gigantesche navi appartenute all’imperatore Caligola (37-41 d.C.) recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931. È stato quindi il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto, due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, purtroppo distrutti durante un incendio nel 1944. Riaperto nel 1953, il Museo venne nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988.
Nel nuovo allestimento, l’ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzerie di bordo originali o ricostruite (una noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a sfera).
Sono inoltre visibili due modelli delle navi in scala 1:5 e la ricostruzione in scala al vero dell’aposticcio di poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle cassette con protomi ferine.
L’ala destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto; vi sono esposti materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), da Campoverde (Latina) da Genzano (stipe di Pantanacci) e dal Santuario di Diana a Nemi, oltre ai materiali provenienti dalla Collezione Ruspoli.
All’interno di quest’ala è inoltre possibile ammirare un tratto musealizzato del basolato romano del clivus Virbii, che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana.
Cast
Marcello Cava
Regista, ha messo in scena testi del repertorio classico, di grandi autori del Novecento e di autori contemporanei. Ha lavorato con molti prestigiosi attori italiani e per i principali teatri nazionali e con l’Università di Roma “La Sapienza”. Ha progettato il recupero e la valorizza- zione di molti spazi teatrali e ha realizzato con Giorgio Muratore una ricognizione dei luoghi della cultura e dello spettacolo di Roma. Ha sviluppato negli anni una serie di progetti di “teatro per i luoghi” con messinscene specifiche. Con il Teatro Mobile ha voluto sperimentare un progetto di Azione e di Transito negli spazi della Storia, della Letteratura e del Pensiero.
Pina Catanzariti
Autrice teatrale e drammaturga, ha tradotto e adattato testi di grandi autori come Ballard, Brecht, Camus, Conrad, Eschilo, Genet, Jonesco, Majakovski, Sartre, Seneca e Shakespeare. E’ l’autrice di Antigone Possibile. Insieme a Marcello Cava ha messo in moto l’associazione Teatro Mobile di cui cura le drammaturgie.