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Brecht a Roma

Perché Brecht e Roma? Perché Brecht ha sempre avuto un rapporto molto particolare con il mondo della tradizione latina. Il suo interesse deriva, almeno in parte,  da una polemica  contrapposizione allo stretto rapporto che la cultura tedesca aveva
sempre avuto, sul terreno specifico della drammaturgia partendo da Aristotele, con la grecità.
Ma, al di là di questo, a Brecht - e in particolare al Brecht degli anni dell'esilio - interessa avvicinarsi alla storia di Roma per operare uno smontaggio delle prospettive tramandate, costruite sui conquistatori e i trionfatori. Le figure a cui si rivolge vengono dunque rilette in un'altra prospettiva che, ad esempio, fa di Cesare (Gli affari del signor Giulio Cesare, frammento di romanzo postumo), un intrigante e un affarista, o del generale Lucullo (L'interrogatorio di Lucullo, radiodramma, 1939; La condanna di Lucullo, opera musicale, 1951) un uomo condannato da un tribunale.
E, ancora, l'attenzione di Brecht è rivolta alle narrazioni leggendarie sull'origine di Roma, dove i suoi Lehrstücke, le sue dimostrazioni in forma teatrale, insegnano - come nel caso degli Orazi e Curiazi (1933-1934) - a riflettere e a privilegiare come strategia il ragionamento a un presunto vantaggio materiale.
Roma diventa così per Brecht una sorta di modello per ragionare politicamente, socialmente e per riflettere sulla storia (Antonella Gargano)

CREDITS
BRECHT A ROMA Elaborazione drammaturgica
di   Pina Catanzariti da Orazi e Curiazi e Interrogatorio di Lucullo di Brecht.
con  Roberto Andolfi, Dario Carbone, Antonella Gargano e Massimo Guarascio
violino Mira
suono  Federico Bruzzaniti
regia di   Marcello Cava.

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